
Sembrerebbe una domanda retorica, dalla risposta scontata, quasi a voler strappare un sorriso di compatimento verso chi si pone il dubbio su una cosa risaputa. La primavera inizia il 21 marzo (in realtà quest’anno il 20), dunque oggi, 14 marzo, siamo ancora in inverno.
Vero, ma quel 21 marzo segna l’inizio della primavera dal punto di vista astronomico, ovvero nel giorno dell’equinozio, che è quell’istante in cui l’asse terrestre si trova in posizione perpendicolare alla direzione dei raggi solari e che è anche il motivo per cui giorno e notte hanno la stessa durata.
Dal punto di vista meteorologico l’inizio della primavera è stato fissato per convenzione (che risale addirittura più di due secoli fa) al giorno 1 marzo. Dunque se prendiamo come riferimento il calendario meteorologico, oggi 14 marzo siamo già in primavera.
Perchè questa forbice così aperta, perchè questi 20 giorni che non sono né carne né pesce?
Anzitutto un appunto: tale convenzione riguarda esclusivamente la fascia delle medie latitudini, quindi la nostra nell’emisfero nord, ma anche la Nuova Zelanda (giusto per fare un esempio) nell’emisfero sud. Se saliamo in Svezia invece la primavera meteorologica non scocca il 1 marzo ma arriva quando la temperatura media diurna si attesta sopra il valore di 0°C.
Proprio l’aspetto climatico è quello che, a suo tempo, fece introdurre anche per le nostre latitudini il traguardo meteorologico. Se osserviamo infatti la figura allegata (credit Emiliaromagnameteo) relativa all’estate, si nota che lo slittamento della stagione astronomica rispetto a quella climatica porta ad avere massimi di temperatura sfasati; in altre parole le temperature rappresentate sono più elevate a metà giugno rispetto a metà settembre, il che rende più consono anticipare l’estate al primo giorno di giugno, così da anticipare a sua volta l’autunno al primo settembre e ritrovare così una situazione climatica coerente, che meglio caratterizza la stagione dal punto di vista, appunto, meteorologico.
Luca Angelini