
2°C a Milano e 22°C a Cagliari. Tra le due 700 chilometri ma soprattutto due masse d’aria provenienti da parti diametralmente opposte dell’emisfero. Nord e centro sono interessati da aria fredda di origine artica, sud e Sardegna da aria mite di origine subtropicale. L’incastro tra le due provoca un sovrascorrimento che genera estesa nuvolosità e precipitazioni, più diffuse al centro che si trova, per ovvi motivi geografici, tra l‘incudine e il martello.
Curioso anche osservare le condizioni meteorologiche sensibilmente diverse ai due lati (nord e sud) della stessa perturbazione: da un lato le deboli nevicate occorse anche in pianura su alcune aree del Piemontese dell’Emilia, il nevischio anche sulla bassa Lombardia, dall’altro la pioggia battente e i temporali sull’Appennino Calabro-lucano dove fiocca sulle cime più elevate poste solo oltre i 2mila metri. Quale delle due fazioni (calde e fredde) vincerà questo braccio di ferro? Al momento il freddo opporrà resistenza rallentando l’avanzata dell’aria mite che si limiterà ad invadere entro fine giornata (fine di martedì 13) parte delle regioni centrali. Battuta d’arresto di circa 36 ore cui seguirà il transito di una seconda perturbazione che, tra giovedì e venerdì, dopo alcune nevicate di addolcimento al nord, vedrà capitolare il freddo anche su queste regioni in favore di un generale rialzo delle temperature, inizialmente soprattutto in montagna.
Luca Angelini
