SITUAZIONE: il flusso portante viaggia ad alte latitudini ma presenta un delta all’altezza della Norvegia, da dove si diparte un ramo secondario che scende con sviluppo meridiano verso la regione balcanica trasportando una massa di aria fredda di origine polare marittima. La perturbazione di testa sta attraversando l’arco alpino e si scinderà in due rami; quello orientale, sotto la spinta dell’alta pressione delle Azzorre, punterà i Balcani ma genererà un minimo sull’alto Adriatico che inizierà a prelevare aria molto fredda in miscelazione parzialmente continentale a innescare il primo dei due impulsi freddi attesi.
EVOLUZIONE: il primo nucleo di aria fredda così costituitosi genererà un peggioramento delle condizioni atmosferiche che dal versante nord-alpino si trasferirà il 5 gennaio al nostro meridione, generando in primis un vistoso rinforzo del vento su tutta l’Italia e un contestuale calo delle temperature, più sensibile al sud. Il 6 gennaio un secondo impulso agirà in modo analogo, dopodichè è atteso un rapido aumento del geopotenziale e alla nuova espansione dell’anticiclone delle Azzorre su tutto il nostro Paese.
PREVISIONE 5 GENNAIO: nubi e rovesci sparsi su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, in estensione nel corso della giornata verso il nord della Calabria e la Sicilia tirrenica. Nevicate possibili fino a 300-400 metri sui settori adriatici e in Basilicata, intorno a 600-700 metri su Calabria e Sicilia. Venti forti da nord-est, con mari in cattive condizioni. Temperature in calo fino a 3-4°C sotto al media. Dal pomeriggio attenuazione dei fenomeni.
PREVISIONE 6 GENNAIO: nella notte irrompe il secondo impulso freddo. Torna a nevicare, ma oltre i 400-500 metri su Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata e oltre i 600 metri sul nord della Calabria. Fenomeni e nuvolosità in graduale attenuazione nel corso del pomeriggio. Venti sostenuti settentrionali, temperature ancora al di sotto della media.
Luca Angelini
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