
E’ stata una domenica drammatica su alcune zone della pianura Padana, dove si è verificato il più impressionante outbreak tornadico degli ultimi anni. I fenomeni si sono sviluppati in seno ad una supercella attuatasi nelle ore centrali della giornata sulla bassa Padana (vedi figura sotto elaborata da Giulio Betti). Sono stati contati ben sette episodi vorticosi, alcuni dei quali con danni anche notevoli. In termini di danni la peggio l’ha avuta il Modenese dove un impressionante cono tornadico ha letteralmente raso al suolo le strutture dell’Aeroclub di Carpi. Pesantemente colpita anche la bassa Lombardia: segnalati tornado a Castel Goffredo (Mantova), Manerbio (Brescia), Corte Palasio (Lodi), Roncaro (Pavia), Soresina (Cremona) e Settimo Milanese (Milano).
Il commento del meteorologo e climatologo Pierluigi Randi, esperto di temporali e tornado: “Si tratta di fenomeni che nascono con il contributo della circolazione alle quote superiori (rotazione ciclonica delle correnti, intrusione di aria stratosferica) e di quella al livello del suolo (venti con velocità e direzioni diverse, produzione e sollevamento di vorticità). Grazie agli studi più recenti e alle esperienze del passato, ad oggi si comincia a capirci qualcosa, e un giorno, si spera non lontano, si capirà ancora di più. Inclusi eventuali effetti legati ai cambiamenti climatici che, è bene ricordarlo, non incidono sul singolo evento “estremo”, ma ne aumentano la frequenza in base alla statistica che descrive la probabilità che possano accadere in un determinato luogo.”
Luca Angelini



