
Quando l’Italia viene investita da correnti molto fredde di tipo continentale provenienti dalla Russia, l’unico modo per poter assistere a interessanti nevicate, talora fino al livello del mare, è il fenomeno noto come A.S.E. acronimo di Adriatic Sea-Effect Snow. E’ un fenomeno nevoso di “importazione americana” , osservato nel pieno dei gelidi inverni canadesi sulla superficie dei Grandi Laghi (Lake Effect Snow) e ripreso anche dai nostri Fisici dell’atmosfera che al posto dei laghi, in determinate condizioni, l’hanno potuto osservare sul mare.
Si verifica allorquando durante l’inverno masse d’aria molto fredde e secche come quelle che provengono dall’Artico, meglio se di caratteristiche continentali come appunto nel caso attuale, si trovano a transitare sulla superficie dei nostri mari sospinte da venti di Bora e Tramontana. Il fenomeno è particolarmente vistoso lungo l’Adriatico, il primo bacino marittimo che quest’aria secca incontra discendendo dagli altopiani balcanici e sul quale avvengono infatti i maggiori contrasti.

L’aria fredda e secca, molto densa e quindi pesante, con temperature spesso anche inferiori allo zero, discende rabbiosa come vento catabatico incanalandosi attraverso le vallate delle Alpi Dinariche, organizzandosi così lungo canali di confluenza paralleli diretti verso il mare aperto. Lungo il tragitto quest’aria preleva dalla tiepida superficie del mare calore e umidità che la alleggeriscono dal basso rendendola instabile. I contrasti sono notevolissimi e lungo le strisce di confluenza iniziano a formarsi file di annuvolamenti cumuliformi diretti verso le nostre coste adriatiche.
In prossimità di queste ultime, la frenata imposta all’aria dall’attrito dovuto al successivo sbarramento appenninico determina un accumulo di massa d’aria, la quale è costretta a sfuggire verso l’alto dando luogo a ulteriore condensazione e quindi a precipitazioni sotto forma di rovescio. Queste ultime, considerate le basse temperature della massa d’aria quantunque lievemente mitigata lungo il tragitto, possono essere nevose fin sul mare e, data la natura convettiva, possono risultare intense, seppur di breve durata, alternandosi a schiarite, seguite poi da nuovi rovesci. Gli accumuli nevosi più consistenti si hanno comunque nelle vallate appenniniche esposte a nord-est, che si prestano a imbottigliare questi venti di Bora costringendoli ad una salita forzata continua.

Recentemente è stato messo a punto anche un indice sperimentale che, calcolando alcuni parametri fisici, restituisce la probabilità che questo evento si manifesti. L’indice si chiama ASES, acronimo di Adriatic-Sea Effect Snow. I risultati li possiamo vedere anche dalle immagini di oggi, martedì7 febbraio 2023: Trulli imbiancati in Puglia.
Luca Angelini