
Un sodalizio da paura, quello che nell’estate del secolo (alias estate 2003) unì in un solo abbraccio l’Atlantico, il nord Africa e l’Europa: la cellula anticiclonica atlantica, meglio nota come “anticiclone delle Azzorre“, e il promontorio anticiclonico continentale sahariano, conosciuto come “anticiclone nord-africano” si unirono a più riprese conferendo all’andamento di quella interminabile estate carattere di eccezionalità.
Un disegno vagamente simile lo si nota a fasi alterne anche nelle elaborazioni numeriche relative ai prossimi giorni. Un vasto campo anticiclonico sull’oceano e un evidente promontorio nord-africano, intervallati a tratti da una modesta fossa di bassa pressione all’altezza della penisola Iberica. Con questo non vogliamo certamente fare dei paragoni tra l’estate del 2003 e l’attuale, tuttavia il sollevamento in blocco di tutta la fascia anticiclonica subtropicale è un evento che nelle ultime settimane tenta di proporsi con sempre maggior convinzione. Ci riuscirà? Non ci riuscirà? Al momento non è dato a sapere (anche se alcuni Centri ci Calcolo effettivamente hanno proposto nei loro outlook stagionali questa ipotesi), ma se ciò dovesse effettivamente avvenire sarebbe indubbiamente un’estate a tutto gas.
Luca Angelini
