Anomalie GENNAIO: cala il "gelo" su chi si aspettava il Buran

euSiamo onesti: chi di noi, carissimi lettori, ricorda quante volte è stato annunciato il Buran, gelido vento delle innevate steppe siberiane durante l’attuale stagione invernale? Certamente anche fosse stata una sola volta sarebbe stata di troppo, infatti dalla tana dell’orso, a 8.000 chilometri di distanza dalle amenità climatiche del Bel Paese, nulla si è mosso.

Ora, chi lo ha annunciato ha ormai fatturato, la maggior parte di chi ha cliccato manco si ricorda più e, oltretutto, i creatori di questa notizia falsa e tendenziosa ancor prima di essere partorita, si guardano bene dal ricordarlo. Lo avrebbero fatto senz’altro a caratteri cubitali e semmai un evento gelido dalla Russia si fosse effettivamente verificato, allo scopo di autoincensare i lauti guadagni da click selvaggio.

Fatto sta che non solo lassù nella tana dell’orso non c’è gelo, ma non fa siberineanche freddo. Basta osservare la mappa in alto elaborata dalla NOAA, che mette in bella evidenza la vistosa anomalia positiva delle temperature registrata nel mese di gennaio proprio sul comparto russo. E se andiamo ancora più ad est, se andiamo in Siberia?

La figura in basso scioglie definitivamente ogni dubbio: più si va ad est, più tutto diventa “rosso“, più la forbice anomala si spalanca su orizzonti da terzo millennio. Amplificazione artica, depauperamento del permafrost, arretramento della banchisa dalle sponde artiche, ciclica multidecadale, insomma molti sono gli ingredienti di questo piatto indigesto.

E allora signori, ci faremo ancora gabbare dagli ululati di “al lupo al lupo”, o meglio all’orso nel corso dei prossimi inverni? Meditiamo e soprattutto non dimentichiamo….

Luca Angelini

Commenta per primo

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.