Sta ormai assumendo indubbiamente carattere di eccezionalità la fase climatica attuale, caratterizzata dalla presenza quasi costante di diverse e marcate anomalie meteo-climatiche, dalla scala locale a quella continentale: anomalie nel campo del geopotenziale in quota, anomalie del campo di pressione al livello del mare, anomalie di temperatura, anomalia delle precipitazioni, delle nevicate, anomalie nella concentrazione degli inquinanti. Il tutto ad opera di un campo di alte pressioni che potremmo definire, passatemi il termine, “autorigenerante”, del quale non se ne vede la fine.
Procedendo ad esaminare come di consueto l’intera produzione grafica, anche oggi, 19 dicembre non si notano elementi che possano farci intuire un qualsiasi punto di svolta. Il vortice polare in stratosfera rimane compatto, pur se con struttura leggermente ovalizzata per un lieve disturbo sul lato del Pacifico, disturbo in fase di riassorbimento. Importante tenere a mente che la temperatura eccezionalmente bassa registrata lassù è causata proprio dal diametro relativamente contenuto del vortice e non è direttamente proporzionale alle potenzialità gelide dello stesso che, una volta “decompresso” perderebbe rapidamente smalto per diluizione.
Collegata alla medesima cinghia di trasmissione, anche nei bassi strati la circolazione polare si presenta ben chiusa, con una cintura di forti venti che scorrono intorno al cinquantesimo parallelo e con tutto il gelo imprigionato a latitudini artiche e sub-artiche. La coperta del vortice rimane così troppo corta e alle nostre latitudini viene rimpiazzata dalla banda anticiclonica subtropicale (vedi mappa qui a fianco), con tutte le conseguenze che ben conosciamo.
Ironia della sorte, proprio per i giorni intorno alla Vigilia e a Natale, alcune infiltrazioni umide inserite in un modesto campo di relativa bassa pressione, potranno sporcare temporaneamente i nostri cieli con passaggi nuvolosi del tutto sterili, ma sufficienti ad ingrigire l’atmosfera. Sarebbe improduttivo proseguire l’analisi andando a sviscerare le ipotesi per la fine dell’anno, se non che una discreta attendibilità ci suggerisce che anche i titoli di coda del 2015 potrebbero scorrere all’insegna di questa preoccupante palude meteorologica.
Luca Angelini
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