
Intrusione estiva nel cuore dell’inverno. Sembra una frase provocatoria ma in realtà cela l’approssimarsi di un evento davvero insolito per la stagione, un evento particolarmente mite in fase di sviluppo sull’Europa e anche sull’Italia. Potremmo parlare addirittura di eccezionalità – e sulla carta indubbiamente è così – tuttavia preferiamo aspettare di vedere effettivamente quello che accadrà. E cosa accadrà? Anche secondo le ultimissime elaborazioni (quindi si tratta di una conferma), l’improvviso rallentamento del flusso portante in quota causerà una evidente ondulazione delle correnti andando a generare sull’Europa occidentale una ripida cresta d’onda, ovvero una potente figura di alta pressione con radice subtropicale.
La massa d’aria che ci raggiungerà sarà già molto mite di suo perché avrà in parte origine sull’Africa nord-occidentale. Oltretutto quest’aria ci arriverà addosso scendendo da quote molto elevate, precisamente dal culmine dell’anticiclone che spingerà il suo tetto ai limiti della stratosfera. Questa lunga discesa comporterà una elevata compressione e quindi anche un ulteriore vistoso riscaldamento soprattutto tra la Francia, la Spagna, le nostre regioni di nord-ovest e la Sardegna. Su queste zone a Capodanno i termometri potrebbero salire fino a 13-14°C a 1.500 metri, con punte anche sino a 16-17°C (si tratta di valori che normalmente si rilevano a luglio) tra il Massiccio Centrale Francese, le Alpi Marittime (causa ulteriore compressione per ricaduta favonica), la Corsica e la Sardegna.
Il limite delle zero termico è atteso salire a 4 mila metri su gran parte dell’arco alpino centro-occidentale (ma potrebbe raggiungere anche i 4.300 metri sulla Francia sud-orientale e sui cieli della Sardegna), mentre sorvolerà la catena appenninica centro-settentrionale e la Sicilia tra 3.500 e 3.700 metri. E’ indubbiamente una situazione fortemente anomala che dovremo certamente seguire, sperando in un rientro al più presto verso condizioni più consone e ragionevoli.
Luca Angelini
