Anticiclone nord-africano sempre più invadente, ecco perché

Ce ne siamo accorti tutti, ma non si tratta solo di una semplice sensazione (in tal caso non avrebbe valore scientifico ovviamente) bensì di una evidenza conclamata. La figura anticiclonica che trasporta verso il Mediterraneo l’aria rovente del Sahara si presenta con sempre maggior frequenza. Lo fa in estate, come ben sappiamo, sostituendo la celebrità del passato l’anticiclone delle Azzorre, ma anche in inverno, al posto del sempre più assente anticiclone termico russo-siberiano.

Proprio quest’ultima figura deve la sua sempre minor estensione al sollevamento in latitudine della fascia anticiclonica subtropicale continentale dell’Arabia Saudita. Dunque un sollevamento in blocco di tutta la fascia anticiclonica subtropicale dovuta all’alterazione della circolazione generale dell’atmosfera che si sta impostando in questi ultimi anni. I motivi?

Ancora una volta sono legati ai cambiamenti climatici in atto. Il surplus di calore infatti non si traduce solo nel semplice aumento delle temperature (questo è l’ultimo passaggio), ma nel mutamento nella velocità del ciclo dell’acqua e nella modifica della circolazione generale dell’atmosfera. Quest’ultima in particolare ha fatto rilevare: 1)Il rallentamento della Corrente a Getto Polare con ondulazioni profonde e quasi stazionarie. 2) La risalita verso nord della Corrente a Getto Subtropicale di almeno 200-300 chilometri. Da qui la sempre maggior presenza della circolazione africana al di qua del Mediterraneo e quindi anche sull’Italia.

Luca Angelini