Arriva il Foehn e al nord-ovest è quasi primavera

Un’irruzione di aria fredda parte (quasi) sempre con un antipasto caldo. Questo meccanismo è valido sia perchè l’aria viaggia su onde, ed è proprio l’alternarsi ravvicinato di cavi e creste d’onda che trasporta aria calda e fredda, sia perchè le correnti fredde spesso arrivano da nord (poi piegano da est o nord-est) e quindi trovano la barriera alpina a  fare da filtro, un ragionamento che vale soprattutto per le nostre regioni settentrionali, specie quelle di nord-ovest.

Ecco che allora abbiamo già descritto il prologo di quel raffreddamento atteso soprattutto al sud nel corso dei prossimi giorni e che ora si presenta invece proprio sulle nostre regioni di nord-ovest sotto forma di Foehn, detto altresi Favonio, vento di caduta caldo e secco nella sua forma più imponente e meno nota.

Perchè meno nota? Beh, solitamente l’aumento di temperatura che si verifica sui versanti sottovento (riparati) delle nostre montagne viene addotto al calore latente, immesso in atmosfera per produrre nubi e precipitazioni sui versanti sopravvento e poi trascinato su quelli sottovento dove i fenomeni si dissolvono per compressione (teoria classica o termodinamica). Solo che oggi non sta accadendo questo; sul versante nord-alpino il cielo è sereno e il vento è fermo, eppure sulle nostre regioni di nord-ovest soffia il vento da nord e sono attesi valori anche superiori a 15 gradi, mentre al di là delle Alpi, Zurigo e Berna non andranno oltre i 5-6 gradi. Come è possibile?

Ce lo ha spiegato a suo tempo il meteorologo austriaco Julius Von Hann. Quando la massa d’aria che raggiunge la cresta alpina da nord è già mite di suo poichè, come in questo caso, si è prodotta entro un anticiclone subtropicale, si trova a scorrere solo in quota, sorvolando le inversioni termiche che gravano nei bassi strati, in questo caso sulla Svizzera. Una volta raggiunta la linea di cresta l’aria viene risucchiata verso la val Padana, “cade” verso di essa e sul versante sud-alpino (da qui “vento di caduta”) e si riscalda per compressione, una compressione notevole che parte da quote molto elevate. Favonio a sud senza sbarramento a nord. Ma l’aria era già temperata in origine ed è proprio questo ulteriore riscaldamento a portare temperature particolarmente miti pur nel cuore dell’inverno.

Il tutto per spiegarvi, cari amici e lettori, che oggi 27 e in parte anche domani 28 dicembre, sulle nostre regioni settentrionali, specie quelle di nord-ovest, si potranno raggiungere temperature massime da aprile inoltrato, anche superiori a 15 gradi, mentre di notte si stenterà a scendere, persino nelle solitamente fredde brume della pianura Padana, allietate comunque da un benefico ricambio d’aria, da un’atmosfera tersa e da un sole splendente come pochi.

Luca Angelini

Arriva il Foehn e al nord-ovest è quasi primavera