
Il gigante partorirà il classico “topolino”. Questa metafora per indicare l’impatto del tutto marginale, in termini di precipitazioni, della prossima irruzione polare sulle nostre regioni di nord-ovest. Vuoi per via della traiettoria orientale del blocco depressionario, destinato a sorvolare la verticale dei Balcani e quindi a risultare più efficace su centro e nord-est, vuoi per la protezione a ombrello offerta dall’arco delle Alpi, che farà da filtro fermando quel poco oltre i confini. E’ risaputo che le correnti da nord non portano piogge su questo angolo di Italia.
Dunque, dopo un’estate disastrosa, che ha seguìto un anno altrettanto avaro di piogge, le nostre regioni nord-occidentali rimarranno anche in questa occasione per gran parte all’asciutto; anzi, a secco, visto che le correnti settentrionali, già asciutte di loro, verranno ulteriormente seccate dall’azione favonica indotta dalle montagne. Detto in altri termini, le temperature finalmente rientreranno nei ranghi stagionali e, anzi, nelle ore serali e notturne probabilmente saranno anche più fresche della media, tuttavia si tratterà di fresco sterile, del tutto improduttivo ai nostri fiumi, alle nostre falde e ai nostri ghiacciai.
Luca Angelini
