Barmasse (guida alpina): chiudere le montagne un errore

“Le tragedie scuotono gli animi delle persone, fanno riflettere, creano sconcerto e sgomento e soprattutto molto dolore. Un dolore che rimarrà nei cuori dei familiari delle vittime, indelebile. Invece, per chi è triste spettatore di un evento di tale proporzione e tristezza rimangono dubbi e sconcerto, domande a cui non si trova risposta. Soprattutto poca chiarezza. In questi ultimi giorni i commenti e i giudizi su quanto accaduto, e più in genere sulla montagna, si sovrappongono creando confusione. Dalla confusione nascono ipotesi e dalle ipotesi suggestioni, proposte. Tra le più scontate c’è anche la proposta della chiusura incondizionata delle montagne.

Certo, è molto più semplice emanare un divieto che ammettere un fallimento enorme. Quello di chi non ha saputo intervenire quando i primi campanelli di allarme la montagna, la natura, il pianeta li avevano lanciati. Viene più facile dire cosa ci facevano là, che accorgersi che il nostro destino sembra irrimediabilmente compromesso e non per la caduta di quel seracco, ma perché se non ci sarà un crollo, sarà un’alluvione, una siccità, una catastrofe naturale di proporzioni sempre più grandi e sempre più imprevedibili che coinvolgerà tutti.”

Hervé Barmasse  Guida Alpina-Maestro d’Alpinismo

Dunque, non è ragionevole abbandonare la frequentazione delle montagne in senso assoluto. Bisogna semmai pensare ad una frequentazione diversa, aggiornata rispetto ai rapidi cambiamenti che sta subendo l’ambiente d’alta montagna, in conseguenza all’altrettanto rapida modifica del clima. E’ necessario fin da subito adottare nuovi criteri di approccio, di prudenza, di conoscenza delle condizioni degli itinerari. Lo sanno bene le Guide Alpine, che sono tenute a prendere decisioni immediate e di carattere puntiforme (sugli specifici itinerari e sul momento preciso) per minimizzare i rischi, trovando vie d’accesso alle cime delle montagne al riparo dai pericoli, dai più evidenti ai più imprevedibili. Minimizzare i rischi, perché non sarà mai possibile annullarli.

Luca Angelini