
Nel concreto ci interessa semplicemente perchè è una di quelle tipiche situazioni che ci porta una fervente instabilità atmosferica in un ambiente fresco e a rischio acquazzoni (in estate) oppure anche per possibilità di nevicate sino a qyote basse (in inverno). Se poi volessimo approfondire e capire cos’è e come si forma quello che tecnicamente è noto come “blocco a bicella”, universalmente “Rex Blocking” dobbiamo fare un passo indietro.
Come ben sappiamo l’aria fredda scorre in seno alle grandi depressioni legate al vortice polare, mentre l’aria calda giace alle latitudini subtropicali contenuta in seno alla nota banda anticiclonica. Tra le due figure le correnti serpeggiano ondulando da ovest verso est. Più i contrasti sono netti, più la corrente è veloce e più piatte sono le ondulazioni.
Viceversa, in determinate situazioni, può accadere che la circolazione generale dell’atmosfera rallenti così tanto da permettere un forte sviluppo meridiano di queste ondulazioni. Onde alte che poi si rompono isolando l’aria calda contenuta negli anticicloni entro un massimo di pressione (e di temperatura) alle alte latitudini e quella fredda entro un minimo di pressione (e di temperatura) alle latitudini medie.
La circolazione in pratica si inverte generando una anomalia, con la cella dell’alta pressione che si trova posizionata a nord della cella di bassa pressione. La circolazione si blocca; blocco a bicella appunto.
Tanto per fare un esempio, utilizzando l’immagine nella figura in alto (clic per aprirla), in Europa può capitare che un anticiclone anomalo si vada a posizionare sulla regione scandinava, mentre un bel vortice colmo di aria fredda va a insediarsi in area mediterranea.
Tale stato di cose riesce spesso a raggiungere una stupefacente condizione di equilibrio dinamico che può perdurare per diversi giorni. Nel periodo estivo ecco belle che pronte le classiche fasi di tempo instabile associate a frequenti temporali e a temperature fresche per la stagione, ma nella stagione invernale si possono avere situazioni favorevoli a rovesci di neve sino a quote basse. Qui sopra lo schema di tale figura atmosferica. Notate la sovrapposizione con lo scenario simulato dal modello inglese ECMWF per la giornata di lunedì 19 novembre.
Luca Angelini