Due parole di aggiornamento sulla fase calda, sempre più probabile, che dovrebbe prendere il via nei prossimi giorni e raggiungere l’apice nel prossimo fine settimana. Si tratterà di una fiammata importante, soprattutto in valore assoluto, dato che su alcune zone (nord, centro e Sardegna) si potranno raggiungere se non addirittura superare i 35 gradi, ma forse di non lunga durata.
Su quest’ultimo aspetto l’incertezza è ancora elevata, tanto più che i due modelli numerici più prestigiosi, l’americano GFS e l’inglese ECMWF, calcolano soluzione diverse. In altre parole, se il comun denominatore è la bolla anticiclonica pronta a partire dal nord Africa verso l’Italia a partire da venerdì 9 giugno, le vie di uscita da questo scenario sono piuttosto divergenti.
Come possiamo notare dalle figure allegate (click per aprirle) il modello americano GFS (figura in alto) mette sul piatto per l’inizio della prossima settimana sia l’anticiclone, sia la sua figura antagonista, una saccatura che potrebbe muovere dal nord Atlantico andando a decapitare il vertice dell’anticiclone stesso in corrispondenza delle nostre regioni settentrionali, pur con livelli di affidabilità decisamente differenti tra le due. Situazione un po’ diversa per il modello inglese ECMWF (figura a fianco), dalla quale si nota una maggior tenacia del promontorio anticiclonico, seppur con una tendenza a venir comunque “limato” sul suo lato settentrionale.
In altre parole, se passasse l’ipotesi americana, il caldo potrebbe finire con temporali al nord e un ricambio d’aria anche al resto dell’Italia nel giro di pochi giorni, se passasse quella inglese se ne uscirebbe con più calma e senza particolari scossoni.
Come vedete la situazione, al di là dei fastidi che può recare, rimane di sicuro avvincente dal punto di vista tecnico. Per questo continueremo a seguirla passo passo, al vostro fianco e, come sempre, anche a vostra disposizione.
Luca Angelini