
Prima che, come tutti gli anni, spunti per mano di qualche media/sito burlone il solito trucchetto delle cosiddette “temperature percepite”. sarà meglio giocare d’anticipo e parlare di temperature come si conviene. Parametro inesistente, ma facente parte di un meglio identificabile “indice di disagio”, questa ennesima perla inventata dai media ci offre comunque lo spunto per chiederci come mai, a parità di temperatura reale, l’indice di calore sia più elevato, e il caldo quindi sia più fastidioso, in caso di alti tassi di umidità relativa.
La risposta è semplice; basta solo sapere che il processo di evaporazione, quello che come dice la parola, trasforma l’acqua in vapore, sottrae calore all’ambiente. Questo perché le molecole di acqua sono tenute insieme da forze di coesione piuttosto tenaci le quali, nel processo di evaporazione, vengono rotte con contestuale assorbimento di energia. Il vapore infatti è un gas e, in quanto tale, le sue molecole mostrano legami decisamente più blandi rispetto a quanto avviene nella materia allo stato liquido.
Ebbene, se l’acqua che evapora è il sudore della nostra pelle, il raffreddamento che ne consegue abbassa la temperatura superficiale della pelle stessa e la sensazione di caldo è minore. Ora, questo è tanto più vero quanto più l’aria è asciutta, perché tanto più rapida sarà in questi casi l’evaporazione del sudore; tanto rapida che il sudore non lo vedremo neanche. Se l’aria è umida invece questo processo viene rallentato perché l’aria umida può accettare ulteriore umidità solo in parte. Ma se il sudore non evapora viene meno quel processo che sottrae calore alla pelle e per questo la sensazione di caldo diventerà fastidiosa o, in alcuni casi con temperatura e/o tassi di umidità molto elevati, addirittura opprimente.
Luca Angelini