Da alcuni giorni girano sul web notizie riguardo una fantomatica situazione di criticità legata ad una paventata intensa e prolungata ondata di caldo africano sull’Italia (e anche su buona parte dell’Europa). Come avrete notato su queste pagine non abbiamo ancora approfondito l’argomento, ma l’abbiamo solo lasciato in sospeso nell’ultimo VIDEO pubblicato.
Perchè? Naturalmente perchè la predicibilità riguardo quell’evento è ancora troppo bassa per permetterci di trarre conclusioni.
Abbiamo quindi voluto approfondire in questo editoriale come stanno le cose in base ai calcoli dei modelli numerici messi a disposizione dai Centri di Calcolo. I due Centri di Calcolo presi in esame, i più performanti a livello di affidabilità, ci presentano due scenari ancora molto diversi tra loro.

L‘americano GFS (qui sopra, media di 20 previsioni) vedrebbe l’Italia esposta in toto ad una intensa ondata di caldo africano, con maggior coinvolgimento delle nostre regioni settentrionali e della Sardegna. La media dei 20 scenari calcolati indica una fase compresa tra il 25 e il 30 giugno durante la quale le temperature su queste regioni potrebbero stabilizzarsi su valori al di sopra della media tra i 6 e gli 8°C, ma con un margine di errore ancora elevato (fino a 8°C di differenza tra lo scenario più caldo e quello meno caldo).

L’inglese ECMWF (qui sopra, media di 50 previsioni) parte analogamente al collega americano ma tra mercoledì 26 e giovedì 27 individua l’ondata di caldo per centro e meridione e, per contro, l’avvicinamento di una saccatura atlantica che potrebbe innescare forti temporali al nord. Come vedete, due scenari praticamente antitetici, che ci impediscono di sparare temperature iperboliche (i soliti 40 gradi e passa…) e ci costringono invece a tornare sul discorso nei prossimi giorni.
Luca Angelini
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