
Come sappiamo il caldo non è tutto uguale o, per lo meno, non è uguale per tutti. Questo perché la complessità dei microclimi del nostro Paese disegna molteplici sfaccettature che rendono una zona anche molto diversa dall’altra. Andando però a controllare nella climatologia statistica possiamo benissimo renderci conto che ci sono alcune zone d’Italia dove il caldo, quando arriva, può essere davvero insopportabile, proprio perché di tipo afoso, ossia umido.
Pur non essendo solo l’umidità relativa il parametro completo per questa analisi, possiamo già avere un’idea dell’incidenza dell’afa sul nostro Paese anche andando ad esaminare le zone dove la temperatura di rugiada media è più elevata. Un temperatura di rugiada elevata indica che l’aria può accettare grandi quantitativi di umidità. Ad essa corrisponde un alto indice di disagio e quindi maggiore è la relativa sensazione di afa che percepiremo. Valori di temperatura di rugiada (nota anche come dew point) superiori a 22°C indicano condizioni di caldo afoso opprimente.
Ebbene tra le zone più afose d’Italia rientrano a pieno titolo l’entroterra ravennate, il Ferrarese, il Polesine, il Piacentino, il basso Campidano e l’entroterra foggiano.
Come vedete, pur facendo registrare umidità assolute più elevate, raramente le località più afose si trovano lungo le aree costiere. Qui infatti l’umidità relativa rimane appunto “relativamente” meno elevata a causa di una più attiva ventilazione che tende a rimescolare lo strato umido basso, quello che non avviene invece laddove il vento è fermo e agevola l’insopportabile accumulo di umidità, ossia le aree soggette a clima continentale.
Luca Angelini