
Dopo aver approfondito e commentato i dati dell’ISAC/CNR relativi all’andamento climatico del mese di marzo in Italia, abbiamo qui voluto allargare l’orizzonte e vedere, grazie ai dati del Copernicus Climate Change Service, come è andata a livello globale.
Il punto nevralgico delle anomalie di temperatura si è collocato in particolare tra l’Europa orientale e la Russia, dove i valori mensili si sono attestati molto al di sopra della media, quasi normali su Paesi iberici, Regno Unito e Islanda. Valori positivi anche sul resto dell’Europa e dell’Asia, anche se con scarti complessivamente minori. Leggermente sotto media l’India. Altro settore fortemente anomalo quello nord-americano, nella fattispecie l’area compresa tra gli USA meridionali, il Messico e i Paesi Caraibici. Nettamente sopra media anche gran parte dell’Alaska, mentre sotto media si è posto il Canada nord-occidentale. Temperature molto sotto la media in Groenlandia e nella porzione antartica orientale.

Sui restanti settori del globo le anomalie non hanno raggiunto valori estremi e si sono bilanciate, pendendo però sempre un po’ più verso la positività. Questo ha fatto si che il mese di marzo 2020 si è posto al terzo posto tra i mesi di marzo più caldi a livello globale dopo il 2017 e il 2019.
Luca Angelini
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