Di pari passo a quanto sta succedendo dall’altra parte dell’emisfero, all’Osservatorio di Mauna Loa (il luogo hawaiano scelto da Charles D. Keeling, il ricercatore che per primo ha misurato la concentrazione di CO2) anche sul nostro Monte Cimone il trend di crescita dell’anidride carbonica in atmosfera è in continua salita. Nel mese di settembre 2021 sul Monte Cimone la media mensile della concentrazione di anidride carbonica è stata di 411.17 ppm (parti per milione). Nello stesso mese del 2020 il valore era stato di 408.58 ppm, cinque anni da, nel settembre del 2016, era stata di 400.79 ppm.

Esaminando il grafico qui sopra si evince anche ad occhio questo trend. Si nota anche l’evidente ciclo stagionale che vede un calo della CO2 durante i mesi estivi per la miglior efficacia della fotosintesi, e un aumento durante l’inverno per il motivo opposto. Perché tutta questa attenzione per questo gas che è solo uno di quelli che compongono l’atmosfera? Perché il suo contributo parziale all’effetto serra è notevole (esattamente il 52%), contro il 17% del metano e il 13% dell’ozono.
Luca Angelini