CO2, più 5.7 per cento negli ultimi 10 anni

L’anidride carbonica, formula chimica CO2, è il gas serra a maggior rendimento a livello di trattenimento del calore in atmosfera. Le sue proprietà fisiche comportano infatti un’azione trasparente nei confronti della radiazione solare in entrata (ultravioletta) e schermante nei confronti della radiazione terrestre in uscita (infrarossa). Questo lo spiegano i testi di fisica e di chimica, non il vicino di casa.

L’atmosfera tuttavia è grande e ha tempi di risposta relativamente lenti per via dell’inerzia che la contraddistingue. Quando però si vanno ad esaminare grafici come quello rappresentato qui sotto, si nota che questa risposta lenta ha subìto una brusca e mai vista accelerazione proprio ai giorni nostri (questo lo dice la paleao-climatologia non l’altro vicino di casa).

Pensate che in 1 anno (marzo 2018 – marzo 2019) la concentrazione mondiale di CO2 è aumentata dello 0,8% e negli ultimi 10 anni del 5.7%; una crescita esponenziale (esattamente come quella della temperatura globale guarda caso…).

Ora, se i cambiamenti climatici del passato (quelli che “ci sono sempre stati”) non hanno modificato la concentrazione di questo gas come ai giorni nostri, vuole dire che quel surplus lo produciamo noi. Come? Riemettendolo in atmosfera per via accelerata con l’utilizzo dei combustibili fossili, che per formarsi nel sottosuolo ci hanno messo milioni di anni. Quindi: tempo di formazione milioni di anni, tempi di riemissione pochi decenni. Ecco i motivi dell’accumulo in atmosfera e il danno è fatto.

Giusto per tenerci aggiornati, l’attuale concentrazione di CO2 in atmosfera è pari a 412 parti per milione, ovvero due terzi della massima concentrazione avutasi nella storia climatica degli ultimi 800 mila anni. Credo non servano ulteriori commenti…

Luca Angelini