
Dai Caraibi alle giacche a vento nel giro di mezza giornata; un bello scherzetto quello che ci ha riservato l’autunno, il quale in questo caso ci è andato giù pesante, quasi come se ci avesse ascoltato e avesse voluto mettere a tacere le interminabili cataste di lamenti nei lunghi e calienti mesi dell’estate.
Ora, il tempo di far calmare le ire del vortice giunto dalla Groenlandia, e continuamente alimentato da ulteriori apporti freschi, seppur sempre più blandi, e poi per qualche giorno (tra martedì 29 settembre e giovedì 1 ottobre) si tornerà ad un clima meno spinto e più in linea con il normale andamento stagionale. I venti si calmeranno gradualmente, i cieli si apriranno dove già adesso non lo stanno facendo, e le piogge cesseranno, almeno per qualche giorno, sino a giovedì 2 ottobre per la appunto.
Il dopo è ancora in preparazione e pare riservarci una versione più classica dell’autunno, nuovamente all’insegna della pioggia e del vento, ma con temperature un po’ più alte, specie al sud. Questo non vuol dire che torneremo a sudare, ma che di certo potremo differire l’abbigliamento invernale tolto dalla naftalina in questa occasione, ma tenendo a portata di mano gli ombrelli
Arriveremo infatti intorno alla fine della settimana (tra giovedì 1 e venerdì 2 ottobre) quando tutta l’attenzione si sposterà sulle piogge. Perchè? Il motivo è legato al possibile affondo di una importante area ciclonica atlantica sul Mediterraneo occidentale, corazzata da uno stuolo di perturbazioni pronte a confluire entro il gorgo investendo di buon grado anche l’Italia.
Di certo non è questo il momento di correre troppo e approfondire più di quanto la predicibilità lo consenta, tuttavia dobbiamo osservare che se dall’altro lato del continente, ovvero su Russia e Medio Oriente, dovesse insistere l’imponente bolla anticiclonica attualmente in atto, potrebbe instaurarsi sull’Italia una situazione di blocco con correnti umide e piovose meridionali e tutti i problemi del casi nei riguardi delle regioni più esposte che sembrerebbero quelle centro-settentrionali. Prima di allora comunque ci aggiorneremo.
Luca Angelini
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