Si consultano le APP e poi i conti non tornano, degli articoli si leggono solo i titoli e poi i conti ancora non tornano, delle previsioni si guardano le icone ignorando i bollettini e ancora una volta i conti non tornano. Possibile che sia così difficile capire che tempo farà oggi per domani? Possibile, soprattutto in casi di ondate d’aria fredda o di neve in vista. Come fare allora per venirne a capo? Ecco qualche utile consiglio.
- Primo accorgimento, quando si leggono articoli o si ascoltano bollettini è quello di tenere bene a mente le date e i luoghi. Si, perchè una previsione può essere corretta al cento per cento, ma se viene collocata nel giorno o nel posto sbagliato ovviamente non corrisponde.
- Anticipare i tempi: l’errore più comune da parte dell’utente, in caso di freddo e neve in arrivo, è soprattutto quello di anticipare i tempi. Se il freddo è previsto per il giorno “TOT”, inutile aspettarselo due-tre giorni prima di “TOT”. Oltretutto le masse di aria fredda, per motivi fisici, hanno bisogno di sedimentarsi, di adagiarsi al suolo, cosa che richiede ore se non addirittura qualche giorno/notte dalla fine dell’afflusso.
- Neve o sole? Idem per la neve, la cui inquadratura previsionale oltretutto soffre anche le infinite sfaccettature micro-climatiche cui soggiace il nostro territorio. La neve è un fenomeno vistoso che pertanto può creare differenze enormi nei paesaggi, anche su brevissime distanze. I bollettini solitamente indicano a livello macroscopico le aree soggette a probabili nevicate, tuttavia le maglie di indagine dei modelli numerici, e quindi la relativa tiratura previsionale, può non corrispondere in dettaglio millimetrico a quella che si rivelerà poi la realtà, sia come distribuzione dei fenomeni, sia per quanto riguarda eventuali accumuli al suolo, oltretutto soggetti anche a diversi altri parametri nascosti come l’azione eolica, le temperature e la conformazione dei suoli ecc.
- Contenti e scontenti: ricordare che in occasione di ondate di freddo e di neve ci saranno sempre contenti e scontenti. Vuoi per fortuna o sfortuna, ma spesso saranno soprattutto i secondi a prevalere e questo essenzialmente per motivi psicologici legati alle aspettative, sempre superiori, probabilmente anche per induzione errata da parte di talune fonti di informazione deontologicamente poco corrette.
- Infine le sensazioni umane, se il bello di un avvenimento meteo atteso, come ad esempio una nevicata, sta proprio nell’effetto sorpresa, evitiamo di trasformarlo in un motivo di stress. Oltretutto le sensazioni umane: al confronto Babilonia era più ordinata di una banca svizzera. Chi sente freddo, chi non lo sente, chi ne sente un po’, basta girare l’angolo e cambia tutto… Insomma è proprio un mestiere difficile, ma con un po’ di impegno, se seguiamo queste semplici regole, ce la possiamo fare…
O no?
Luca Angelini