Cos è il VORTICE POLARE? Può influire sul tempo di casa nostra?

Vortice polare, cosa si intende per l’esattezza con questo termine? Si intende quella circolazione che ruota in senso antiorario facendo perno sul Polo Nord (o sul Polo Sud per l’altro emisfero) delimitata dalla cintura di vento della Corrente a Getto Polare. Questo tipo di circolazione deve la sua componente di moto occidentale (da ovest verso est) alla rotazione terrestre. La forza invisibile che distorce queste correnti si chiama forza deviante di Coriolis, massima alle alte latitudini e nulla all’Equatore.

Entro le spire del vortice polare è racchiusa tutta l‘aria fredda che si produce continuamente sulla calotta artica e che trova il suo sfogo attraverso le onde planetarie in corsa lungo l’emisfero nel letto delle correnti occidentali. I cavi d’onda non sono nient’altro che le saccature, i centri depressionari, quelli che si allungano fino alle medie latitudini apportandovi maltempo, le creste d’onda sono gli anticicloni, che portano invece bel tempo. Sia le saccature che gli anticicloni poi possono evolvere ulteriormente e isolare vortici colmi rispettivamente di aria fredda alle medie latitudini e di aria calda alle latitudini polari, completando in tal modo l’impianto di climatizzazione del Pianeta.

Per conoscere la forza del vortice polare e dunque avere un quadro generale della circolazione emisferica al livello del mare, abbiamo un indice molto importante che è l’Oscillazione Artica, il cui acronimo e AO. Un AO positivo indica un vortice polare forte che limita alle zone polari o subpolari la presenza di aria fredda e di tempo perturbato, lasciando le nostre latitudini nelle mani degli anticicloni e del bel tempo. Viceversa un AO negativo indica un vortice polare debole che può disperdersi in diverse onde planetarie (mediamente una o due ma talora anche fino a quattro) con altrettante saccature proiettate verso le medie latitudini. Ecco che il maltempo dunque arriva fino a noi.

Ma l’atmosfera non è piatta, bensì tridimensionale. Così durante l’inverno il vortice polare individuato nei bassi strati tramite l’indice AO trova ulteriore supporto da una figura analoga presente in quota, figura nota come vortice polare stratosferico. Un vortice polare stratosferico profondo agevola l’accumulo di aria fredda lungo tutta la verticale del Polo, con relativo approfondimento anche dell’AO. Se un’onda anticiclonica si dimostra particolarmente potente e sviluppata anche in spessore, può irrompere entro il vortice polare stratosferico e causarne lo spostamento o addirittura lo smembramento, con dispersione dei “cocci” di aria gelida verso le medie latitudini. E’ il noto fenomeno dello stratwarming.

L’indice che ci fa conoscere le condizioni del vortice polare su tutte le quote è il NAM (North Anular Mode), ben noto a meteorologi e appassionati poichè, sotto o sopra determinati valori di soglia, può funzionare come indice predittore di importanti ondate di freddo polare alle medie latitudini, basti ricordare, come esempio su tutti, che proprio da questo processo nacque l’imbattuto gennaio gelido del 1985 .

Luca Angelini

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