In un contesto di correnti settentrionali che uniscono in presa diretta l’Artico groenlandese con l’Europa occidentale, viaggiano numerose onde corte. Queste onde atmosferiche altro non sono se non le comuni perturbazioni, che dal nord Atlantico vanno a confluire entro il centro motore di una vasta area depressionaria, la quale impegna gran parte dell’Europa e del Mediterraneo. L‘aria fredda che alimenta questa struttura, stante le sue caratteristiche marittime, giunge sull’Italia rimescolata e pertanto più fredda in quota di quanto non lo sia nei bassi strati.
Per questi motivi l’atmosfera si presta ad una spiccata instabilità ed è proprio durante questi episodi di instabilità, leggi rovesci o temporali, che l’aria fredda in quota si crea un varco verso il basso, determinando un raffreddamento anche dei bassi strati e quelle nevicate a bassa quota tipiche della prima parte della primavera. E’ quello che sta accadendo in questi giorni sulle regioni del nord e che ora sta guadagnando anche quelle del centro.
A partire da giovedì 10 tutto questo si concentrerà al meridione, pur coinvolgendo a tratti anche le regioni centrali peninsulari, soprattutto il versante adriatico, e anche la Sardegna. Anche in questo caso saranno possibili nevicate temporanee sino a quote piuttosto basse per la stagione, anche sotto i 1.000 metri.
Il nord invece, come possiamo verificare dalla carta riportata in figura, che rappresenta lo stato dell’atmosfera previsto al livello del mare per le ore centrali di venerdì 11 marzo, rimarrà parzialmente protetto dall’espansione di un diaframma anticiclonico, che dalle Azzorre tenterà di far ponte con il collega scandinavo. Lungo il bordo orientale di questo asse di alta pressione nuovi impulsi di aria fredda manterranno viva la circolazione depressionaria sulle nostre regioni meridionali, che pertanto, come detto, rimarranno in condizioni di tempo piuttosto freddo, ventoso e instabile almeno sino al weekend.
Luca Angelini
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.