Deficit idrico nelle Alpi: -56% (però si parla del freddo…)

Il freddo è arrivato; in alcune aree delle Alpi sarebbe anche consono parlare di “gelo“; ma la neve? Poca, pochissima rispetto a quanta ce ne dovrebbe essere in questo periodo. E questo non è un problema solo per la gestione del turismo legato agli sport invernali (magari per quello si potrebbero trovare soluzioni alternative…) bensì è una situazione davvero difficile dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico per le prossime stagioni.

Il grafico proposto in figura rappresenta proprio la situazione di innevamento nelle Alpi e di conseguenza anche della disponibilità idrica che avremo nei prossimi mesi. Salta subito all’occhio il deficit rispetto alla media climatologica del decennio 2011-2021. Si possono inoltre riscontrare le analogie con l’andamento disastroso occorso nell’inverno del 2021-22. Secondo tali rilevazioni, il volume d’acqua equivalente alla copertura nevosa sarebbe in deficit del 56%. Un dato davvero preoccupante se si pensa che trattasi del secondo inverno consecutivo estremamente avaro di precipitazioni e se si pensa che, per un inverno con nevosità nella media, ne trascorrono quattro sotto la norma.

Speranza di sblocco a livello sinottico? Per il momento nessuna, anzi: la prossima settimana sulle Alpi è atteso il ritorno dell’anticiclone che porterà tempo ulteriormente secco e, per di più, anche con temperature in sensibile rialzo fino ad alta quota.

Luca Angelini