Non ci sono più le mezze stagioni? Forse è perchè ci sono stagioni che durano sei mesi e altre che sono praticamente sparite. L’inverno è una di queste, almeno sui lidi mediterranei e sull’Italia, dove negli ultimi anni la stagione fredda ha letteralmente latitato facendo sospirare gli appassionati, ma anche tutti coloro che si aspettano per lo meno la normalità climatica.
Inutile tornare per l’ennesima volta sul solito discorso del clima che è cambiato, su questa anomalia che è in pratica la nuova normalità, noi continuiamo a guardare avanti sempre e comunque, in attesa di un segnale, di qualcosa che cambi, che porti qualcosa di più che una manciata di ore d’aria salubre al cospetto di intere settimane impaludate tra inquinamento e atmosfera stile indonesiano.
Guardiamo avanti e allora cosa vediamo?
Per quanto è possibile in relazione alla predicibilità atmosferica, ovvero fino ad un limite massimo che ci porta sino alla metà del mese di dicembre, pare non emergano novità di sorta. Insomma, la stagione invernale, partita in sordina il primo giorno di dicembre e praticamente solo dal punto di vista meteorologico, continuerà a sonnecchiare senza prendere alcuna iniziativa evidente.
Tempo piatto, che alternerà fasi di blanda alta pressione con altre caratterizzate da infiltrazioni umide, le quali porteranno un grigiore più tipico della stagione autunnale. Naturalmente le temperature si comporteranno di conseguenza e, dopo l’attuale fase prossima alla media del periodo, sono previste risalire e rimanere qualche grado al di sopra della media relativa alla prima metà di dicembre sono a scadenza, ovvero proprio sino alla metà del mese.
D’altra parte anche alcuni indici climatici utili come precursori statistici, sui quali cioè possiamo fare affidamento per individuare la possibile strada che prenderà l’inverno almeno dal punto di vista delle probabilità generale, stanno remando contro. Alcuni addirittura sembrano si stiano prendendo beffe dell’inverno, come il noto indice QBO, il quale avrebbe dovuto disporsi in modo tale da favorire i blocchi atmosferici e quindi aumentare le probabilità di irruzioni fredde alle medie latitudini, ma che ha invece incredibilmente saltato il ciclo biennale e ora è tornato a stirare le correnti polari relegandole alle alte latitudini.
Arriveranno tempi migliori? Forse si, ma non ora e tu, caro generale inverno, se ci sei batti un colpo…
Luca Angelini