
Come ormai tutti ben sappiamo la giornata di venerdì 11 dicembre ha avuto risolti drammatici in nord America, dove ben 30 tornado si sono sviluppati lungo l’asse di una perturbazione in transito causando una delle più gravi tragedie degli ultimi anni. Ben 6 Stati coinvolti: Arkansas, Illinois, Kentucky, Missouri, Mississippi e Tennessee. E tutto normale tutto ciò, anche in relazione alla stagione?
E’ normale il passaggio di una perturbazione, causato da forti contrasti termodinamici tra aria calda risalita dal golfo del Messico e aria più fredda discesa dall’Artico. Considerando la situazione sinottica generale possono aver contribuito oscillazione a macro-scala come La Nina e la fascia temporalesca tropicale in transito su quadrante americano. Il contributo del cambiamento climatico in atto potrebbe avere anch’esso dato una mano, tuttavia a livello statistico il nesso trova pochi riscontri, se non al di fuori di poche zone ben studiate. Come dice però il meteorologo Francesco Nucera, “Un numero crescente di ricerche suggerisce che il riscaldamento globale possa aumentare il rischio in molte zone del mondo come mostrano Lepore et al in “Future Global Convective Environments in CMIP6 Models”. Rimangono diverse sfide, in particolare quelle derivanti dalle limitazioni strutturali dei modelli climatici e dalle limitazioni temporali e geografiche delle osservazioni storiche. Più gli eventi si svolgono su scale spazio temporali piccole più il grado di confidenza della capacità di attribuzione di un evento specifico al cambiamento climatico antropogenico si abbassa come mostrano Swain et al in “Attributing Extreme Events to Climate Change: A New Frontier in a Warming World”…”
L’episodio ha un precedente simile risale al marzo del 1925, quando un violento tornado viaggiò per 350 km attraversando Missouri, Illinois e Indiana, provocando la morte di 695 persone.
Report Luca Angelini
