Qualcuno di voi mi sembra già di sentirlo: “Ma che dice questo, qui adesso c’è il sole”. Vero, ma il sole del mattino in primavera non è mai certezza di una giornata serena. Sono infatti le ore del pomeriggio quelle in cui l’aria inizia ad agitarsi, scaldata da un sole ormai ben alto sull’orizzonte. Se poi, oltre a questo, ci mettiamo anche una massa di aria fresca rimescolata, pronta a cozzare con il tepore dei bassi strati, beh, si può ben immaginare che il tempo potrà rapidamente cambiare nel corso delle prossime ore.
Ricordate quel blocco di aria fredda partito dall’Artico groenlandese alcuni giorni fa, poi passato sul mar di Norvegia e ora atteso traversare tutta l’Italia? Bene, questo attraversamento verrà compiuto nella giornata di oggi, domenica 15 maggio.
Una prima perturbazione giunta ieri (sabato 14), sta ora dando i suoi ultimi effetti sulle nostre regioni meridionali, dove sono in atto piogge sparse su diversi settori peninsulari. Ma sarà nel corso del pomeriggio che queste precipitazioni, da caratteristiche avvettive, ossia nate dalla sovrapposizione di due masse d’aria di diversa origine, passeranno a caratteristiche convettive, ossia verranno generate dai contrasti termodinamici sopra descritti.
Con tutta la buona volontà, e anche con tutta la accuratezza fornita dalla modellistica numerica, questa situazione lascia alcuni margini di incertezza sull’esatta collocazione dei singoli fenomeni a livello locale, tuttavia possiamo ritenere che in linea generale le zone che potranno venire interessate da rovesci e anche da temporali nel corso di domenica pomeriggio-sera saranno: Triveneto, Emilia Romagna, est Lombardia, Appennino Ligure di Levante e tutto il settore peninsulare del centro e del meridione.
Il rovesciamento dell’aria fresca ad opera degli eventuali manifestazioni temporalesche potrà dar luogo anche a qualche isolata grandinata e a più frequenti colpi di vento, seguiti da un evidente ricambio dell’aria. Non si esclude anche la possibilità di qualche spruzzata di neve sulle cime dell’Appennino poste oltre i 1.700-2.000 metri. Ne risulterà quindi anche un incipiente diminuzione delle temperature che, come avevamo anticipato , sarà più avvertito e sensibile nel corso dei prossimi giorni.
Luca Angelini
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