Solo qualche giorno fa – ed esattamente nello scorso weekend – il continente nord-americano era salito alla ribalta per una eccezionale ondata di freddo e neve che ha investito fuori stagione il nord-ovest degli Stati Uniti e del Canada. Oggi siamo ancora volati al di là dell’oceano per accertare un altro evento estremo, questa volta di verso opposto.
Una imponente ondata calda subtropicale ha dilagato sul sud-est degli USA, dove sono caduti anche diversi record per il mese di ottobre. Alabama, Tennessee, Mississippi, Louisiana e Florida sono gli Stati maggiormente interessati dall’alito rovente, tale da fare concorrenza certamente ai ben più blasonati mesi estivi di luglio o agosto.
Il 1° ottobre, la temperatura più alta è stata registrata a Tuscaloosa in Alabama dove si sono raggiunti i 38 °C; da record anche i 37 °C di Meridian (Mississippi) e i 36.5 °C di Nashville (Tennessee) e di Pensacola in Florida.
Nel bel mezzo degli Stati Uniti, in corrispondenza del forte contrasto termico, intensi temporali si sono manifestati in Texas, Oklahoma, Illinois e Iowa.
I due fenomeni estremi – ondata di freddo a nord-ovest e ondata di caldo a sud-est – sono interconnessi per il principio dei vasi comunicanti; come avviene sui piatti di una bilancia infatti, quando una massa fredda scende in latitudine ad ovest, raggiunge e sposta aria calda ad est; l’aria calda poi è costretta a salire, sempre il latitudine, portandosi in zone fuori campo. Nulla di strano dunque, a parte la magnitudo estrema dei rispettivi eventi che potrebbero rispondere al noto fenomeno dell’Amplificazione Artica“.
Luca Angelini
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