
Dopo aver dimostrato l’aumentato carico di energia potenziale disponibile in atmosfera (vedi questo articolo e la relativa ricerca condotta nel 2017), siamo oggi giunti alle conseguenze concrete che, numeri alla mano, hanno dimostrato che la frequenza degli eventi estremi, per quanto riguarda l’Europa, è effettivamente in aumento dal 1980. Lo studio in questione completa e integra il precedente che risale al 2013.
In particolare è aumentata:
- 1) di oltre 4 volte la frequenza degli eventi estremi di tipo idrologico (alluvioni, inondazioni, precipitazioni intense).
- 2) di oltre 2 volte la frequenza degli eventi estremi di tipo climatico (temperature estreme, ondate di caldo e di freddo, incendi boschivi, siccità).
- 3) di circa 2 volte la frequenza degli eventi estremi di tipo meteorologico (tempeste di vario tipo quali: tempeste di neve, di pioggia e di grandine, tempeste di vento, tempeste marine, temporali, tornado e trombe d’aria, cicloni tropicali).
Sono praticamente stazionari, invece, gli eventi estremi di tipo geologico e geofisico (terremoti, tsunami, eruzioni vulcaniche)
Lo afferma l’ultimo rapporto del EASAC (European Academies’ Science Advisory Council), di cui vi allego il paper in funzione pdf.
Prof. Vincenzo Ferrara