
Sembrava irrealizzabile; sembrava irraggiungibile e invece ci siamo: l’estate del secolo, che statisticamente sarebbe dovuta ripresentarsi tra non prima di altri 200 anni, è già tra noi e sono trascorsi solo 19 anni, ovvero un nulla dal punto di vista climatico. Se è vero che le conclusioni si traggono alla fine, è anche vero che un time-out all’inizio dell’ultimo mese dell’estate meteorologica sia doveroso per fare il punto della situazione. Il motivo c’è ed emerge dalle analisi in quota secondo i quali i valori di temperatura media e quelli di altezza geopotenziale su vari piani isobarici sono addirittura superiori a quelli registrati nei primi due mesi del 2003.
E’ anche vero che in quell’occasione fu agosto il mese più duro dal punto di vista del caldo e della siccità dunque le sorti dell’estate 2022 sono deposte proprio nell’andamento di questo nuovo mese che, se non invertirà quanto prima la rotta, potrebbe strappare il “titolo iridato” di estate del secolo al 2003 e consegnarla a piene mani al 2022. Se infatti, la circolazione atmosferica avuta nel trimestre maggio-luglio 2003 fosse oggi per assurdo considerata la norma, il trimestre maggio-luglio 2022 risulterebbe già di circa 0.5/1 °C più caldo.
Per ulteriori approfondimenti Andrea Corigliano su dati ISAC-CNR
Report Luca Angelini
