
Sono anche i meno frequenti e anche per questo abbiamo una minor capacità di prevederli.
Un evento estremo è, in statistica, un accadimento decisamente poco probabile, esempio: se nella località X cadono in un anno 1.000 mm d’acqua e quest’anno ne sono caduti 1.700, vuol dire che è stato un anno molto più piovoso della norma.
Un evento iper-estremo è un evento talmente fuori scala che non compare neanche tra i valori massimi che ci potremmo aspettare: è come se in un determinato anno, nella località X cadessero 2.500 mm, cioè molto al di sopra di qualsiasi altro anno super-piovoso presente nella serie storica (figura qui sotto).

Per quanto concerne il caldo estivo, l’ evento iper-estremo per eccellenza si è verificato nel 2003, sia dal punto di vista delle temperature, sia da quello della siccità. Ma c’è un altro evento iper-estremo che si può citare ed è stata la siccità dell’anno 2017, in particolare per le regioni del Nord-Ovest e la Toscana: sia chiaro, non che in altre regioni fosse andata meglio, ma ci fu almeno un caso paragonabile (vedasi l’estate 2012 per Romagna e Adriatiche), quindi l’evento in sé non è più iper-estremo.
Concludiamo con una importante osservazione: per i motivi che abbiamo appena spiegato sempre è sbagliato prendere a modello un evento “Iper-estremo”: se sentiamo frasi del tipo “ma tanto nel 2003 ha fatto più caldo” o “nel 2017 ha piovuto di meno”, non diamone conto, poiché il confronto va fatto coi valori NORMALI (cioè quelli più probabili) e non quelli iper-estremi, altrimenti si giustifica sempre tutto, finché non ci sarà una nuova estate 2003 o una nuova siccità 2017.
In altre parole, chi prevede un evento estremo (e non si limita ad indicare solo la probabilità che possa verificarsi) vi sta ingannando, fate attenzione!
Luca Angelini
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