Che tempo fa: analisi fino alla prima settimana di dicembre

venPoche idee però confuse, sembra il motto imperante di questa stagione meteo invernale già partita sotto il segno di un isterismo collettivo strisciante.

Ma noi, da buoni intenditori della comunicazione pulita, imitando il più possibile la purezza di come mamma ci ha fatti, ci tiriamo fuori dalla mischia e procediamo con una analisi di largo respiro volta a chiarirci le idee sulla linea di tendenza più probabile da qui sino alla prima settimana del nuovo mese.

Punto di partenza: un lungo canale di bassa pressione che dal nord Atlantico si getta sul Marocco ed Algeria, imbastisce un vortice di tutto rispetto sul Mediterraneo occidentale. Quest’ultimo tenderà a staccarsi dalla struttura madre e, sprofondando ancor più verso il nord Africa, andrà a richiamare verso l’Italia aria molto mite e umida con tanto di ondata calda nel weekend sul meridione. Quest’aria

domcalda, interferendo con l’aria più fredda in entrata dal nord Atlantico, va a generare un complesso sistema di perturbazioni al momento a cavallo della Penisola Iberica. I corpi nuvolosi saranno pronti ad investire tutta l’Italia tra il pomeriggio di domenica 30 e l’intera giornata di lunedì 1 dicembre, generando l’ennesima ondata di maltempo.

Il passo successivo vedrà il rinforzo di un campo di alta pressione di matrice azzorriana dall’Atlantico verso il Regno Unito, a causa della ripresa del flusso zonale (da ovest verso est) oltre i 60mo parallelo. Questo darà modo al vortice mediterraneo di spostare il suo asse verso levante, quindi sulle nostre regioni meridionali, e di poter sopravvivere ivi ancora sino al 3-4 dicembre grazie all’aria fredda che uscirà proprio dall’anticiclone.

gioDa martedì 2 conseguirà pertanto un netto miglioramento delle condizioni atmosferiche al nord, ad eccezione dell’Emilia Romagna, pur in un contesto termico in calo, anche vistoso nelle ore notturne. Ulteriori condizioni di tempo instabile, con rischio di rovesci, di locali temporali e di qualche nevicata sulle cime dell’Appennino, insisterà ancora sul nostro centro-sud fino a 4 dicembre, accompagnato da una ventilazione fredda orientale, che farà scendere la colonnina di mercurio di diversi gradi.

Per il momento vi risparmiamo la descrizione dell’evoluzione successiva che, alla luce dei dati disponibili, risulta quanto mai incerta, data la bassissima predicibilità sia del contesto sinottico, che delle risultanze di calcolo numerico. Torneremo sull’argomento non appena avremo un quadro più verosimile. Non vi rimane che tornare a trovarci su queste pagine.

Luca Angelini

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