Finalmente la NEVE che serve sui ghiacciai!

L’agonia estiva dei nostri ghiacciai è finalmente terminata. Non che il caldo fuori stagione non abbia fatto anche quest’anno gli straordinari tuttavia ora, alla bellezza di fine ottobre, possiamo tirare un sospiro di sollievo: giorno dopo giorno, il bottino bianco depositato dalle varie perturbazioni atlantiche che in sequenza attraversano la regione alpina, sta iniziando ad essere consistente.

Perché la neve fresca che cade durante l’autunno e l’inverno è così importante per i nostri ghiacciai? Perché lo spessore nevoso depositato, grazie alle temperature via via più basse, trova condizioni ideali per assestarsi e trasformarsi. Nei prossimi mesi, se tutto va come dovrebbe andare, anticicloni anomali permettendo, su questi primi apporti, cadrà altra neve, si depositeranno altri preziosi centimetri (ma si spera anche qualche metro…). Il peso totale della colonna nevosa comprimerà gli strati sottostanti fino a svuotare le intercapedini di tutta l’aria inizialmente presente. Questo processo di “pressatura” porterà la lenta trasformazione della neve in ghiaccio. Di qualche metro di neve fresca rimarranno quindi solo alcuni centimetri di nuovo ghiaccio a disposizione del ghiacciaio per rinnovarsi.

Purtroppo negli ultimi decenni i processi che portano alla formazione del ghiaccio sono più lenti rispetto a quelli che causano la sua fusione e per questo i bilanci di massa sono costantemente negativi: i ghiacciai tendono a ridursi, sia per la diminuzione delle precipitazioni nevose, sia per l’aumento delle temperature medie e del livello dello zero termico. E i risultati ben li conosciamo. Dunque ben venga la neve giusta nel periodo giusto.

Luca Angelini