Prima di inciampare nelle sensazioni personali, sarà meglio specificare che con il termine “freddo” utilizzato nel titolo (poi vediamo chi avrà letto anche le successive due righe…) si intende stato climatico caratterizzato da temperature al di sotto della media. La media è quella dell’ultimo trentennio e possiamo dire che gennaio 2017 – non ancora finito ma ormai i giochi sono fatti – ha tutte le carte in regola per interrompere la corsa al rialzo dei molti mesi che l’hanno preceduto sfoggiando la sua veste azzurra, quella di una media termica al di sotto della norma. Ecco allora il parallelo tra temperature più basse della media a gennaio e il termine “freddo”, che possono far pace e mettere tutti d’accordo.
Ora però c’è da capire e commentare quello che ci aspetta nelle prossime settimane. Al momento la situazione sembra abbastanza chiara, ma limitandoci al solo esordio del nuovo mese, quello di febbraio. Il muro di aria fredda che ancora staziona sull’Europa centro-orientale, sotto i colpi inferti di volta in volta dalle temperate correnti atlantiche sarà costretto ad un passo indietro.
Per questo ci dobbiamo attendere un generale rialzo delle temperature su tutto il nostro Paese, un rialzo che comunque non sarà ne repentino ne vistoso, ma graduale e senza particolari salti. Le elaborazioni probabilistiche condotte con tecnica d’ensemble suggeriscono un quadro che sino a tutta la prima settimana di febbraio potrebbe confermare la statistica climatologica, con le nostre temperature destinate ad attestarsi su valori prossimi alla media stagionale (la forbice di riferimento medio è quella della prima decade di febbraio) o appena superiori ma non oltre i 2-3°C.
Insomma, detto in altre parole, il freddo intenso ce lo saremo lasciati alle spalle (almeno per ora) e proseguiremo il cammino con un clima meno freddo (o appena più temperato a seconda delle percezioni personali), in attesa di eventuali novità future, al momento ancora sconosciute.
Luca Angelini