Fiumi di parole sono già stati spesi, talora anche a sproposito, sul web (e non solo) riguardo l’ondata di maltempo prevista per la prossima settimana. Cosa ci dobbiamo aspettare in definitiva?
Le ultimissime simulazioni confermano l’impianto circolatorio che si renderà responsabile del generale peggioramento, in particolare segnaliamo una profonda saccatura colma di aria polare disposta lungo i meridiani atlantici che, sotto la guida di una evidente flessione della tropopausa, riuscirà ad infilarsi sul Mediterraneo occidentale.
Diversi corpi nuvolosi ruoteranno attorno a questo perno ciclonico ma inizialmente, finiranno per infrangersi contro il muro dell’alta pressione; tra questi corpi nuvolosi segnaliamo un primo sistema frontale (vedi prima figura in alto), attualmente (sera di venerdì 31) sul vicino Atlantico, che andrà in frontolisi (dissolvimento) nella giornata di sabato poco dopo aver sorvolato Portogallo e Francia occidentale.
Una seconda perturbazione (vedi figura sotto) seguirà a breve giro di posta subendo la medesima sorte, pur riuscendo a penetrare con maggiori disinvoltura su Francia e Mitteleuropa. Frattanto si andrà avvicinando rapidamente una terza perturbazione (figura sotto), la più intensa che, carica di aria molto fredda prelevata dalla Groenlandia, avrà la forza di superare l’ostacolo anticiclonico e buttarsi sul Mediterraneo.
Il minimo di bassa pressione che ne deriverà , si posizionerà sottovento ai Pirenei e lunedì 3 causerà un consistente risucchio di aria calda e umida dal nord Africa che si presenterà sull’Italia sotto forma di sostenuti venti di Scirocco. Ecco dunque le prime piogge che, causa la stratificazione instabile delle masse d’aria, potranno manifestarsi anche sotto forma di temporale.
In questo frangente saranno i versanti occidentali del Paese a venir coinvolti con maggior enfasi. Rischio di fenomeni abbondanti sulle regioni di nord-ovest. Tra martedì 4 e mercoledì 5 una quarta perturbazione interverrà sullo scenario descritto, dando il colpo di grazia all’alta pressione. Questa arretrerà vistosamente e lascerà spazio alle piogge di investire anche il resto del Paese.
In questo frangente (ma all’uopo occorreranno ulteriori conferme), l’inclinazione negativo dell’asse di saccatura (rotazione antioraria dell’asse), sarà una ulteriore aggravante. In questo caso, ed arriviamo al 6-7 novembre, potrebbero però essere i settori tirrenici e ionici a ricevere le piogge più intense.
Ne riparleremo più opportunamente nei prossimi aggiornamenti. A voi, cari lettori, non rimane altro che continuare a seguirci.
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