
Ricordate il discorso (scorretto) riguardo le “temperature percepite” durante l’estate? Ebbene, un discorso analogo lo possiamo fare durante l’inverno parlando di freddo. Lasciamo però da parte la storia delle temperature percepite e parliamo semmai di wind-chill. Ad ogni modo, analogamente a quanto accade per la sensazione di caldo in estate, anche quella di freddo non dipende solo dalla temperatura, ma pure dal tasso di umidità relativa che è presente nell’aria.
A parità di temperatura infatti, se l’aria è molto umida, o addirittura satura ovvero con presenza di nebbia o nuvole, la sensazione di freddo risulta molto più accentuata, mentre in proporzione è molto meno avvertita in caso di aria secca. Perchè tutto questo? Il motivo risiede nel fatto che l’umidità presente nell’aria si deposita con un sottile strato superficiale sulla nostra pelle che, essendo calda (36°C) ne causa l’evaporazione. L’evaporazione però sottrae calore alla pelle la quale si raffredda, producendo quella sensazione fastidiosa in caso di freddo umido. Tale raffreddamento viene rappresentato dal cosiddetto “Indice di Scharlau” (grafico sotto). Aggiungiamo che in caso di vento forte l’evaporazione sulla superficie della pelle accelera e abbassa ulteriormente la temperatura. Si chiama appunto “effetto wind-chill”.
Luca Angelini
