FREDDO prossima settimana: unica cosa certa è l’incertezza

Calma e sangue “freddo“; no, non è una battuta, ma una doverosa costatazione rivolta soprattutto a chi è solito correre troppo nello scrutare le tendenze meteo a media scadenza. Esaminando infatti in chiave PROBABILISTICA tutta la modellistica numerica, al fine di inquadrare correttamente l’evoluzione della fase fredda che da giorni andiamo seguendo sul nostro sito, emerge che l’unica cosa certa è… l’incertezza. Sembra un gioco di parole, ma non lo è.

Osserviamo le carte proposte per capire meglio: la figura n.1 (qui sotto) rappresenta la circolazione in quota riferita a mercoledì 8 febbraio: si tratta dello scenario medio delle 30 corse parallele calcolate dal modello americano GFS e inizializzato con i dati delle 00 UTC di giovedì 2 febbraio. Le sfumature di colore indicano quanto questo scenario sia verosimile, il che dipende da quanto sono vicine tra loro le previsioni che compongono questa media. Il modello ha calcolato questo “spread” per noi. Ebbene, le aree in colore giallo e rosso che sorvolano l’Italia indicano i settori dove le previsioni sono molto distanti tra loro, ovvero dove lo scenario medio rappresentato è meno attendibile. Viceversa i settori blu/azzurro indicano previsioni simili tra loro e quindi aree a maggior attendibilità.

Lo stesso vale per la figura n. 2 (qui sotto); in questo caso il prodotto probabilistico si riferisce allo scenario medio delle 50 corse parallele calcolate per mercoledì 8 febbraio dal modello inglese ECMWF, inizializzato sempre con i dati delle 00 UTC di giovedì 2 febbraio. Stesso discorso: le sfumature il colori caldi indicano che il punto nevralgico della previsione si trova proprio nel cuore di quella circolazione fredda che pare proiettarsi verso l’Europa e l’Italia. Abbiamo quindi in totale 50+30=80 corse (ottanta, non una sola!) che forniscono un dato complessivamente ancora piuttosto sfumato e poco attendibile riguardo l’evento in questione.

Come avrete capito, questo approccio probabilistico (che ribadiamo essere l’unico possibile a una settimana di distanza) nega ogni certezza e spiega quanto sia improbabile formulare una previsione corretta utilizzando la sola corsa deterministica, quella (per intenderci) che i non addetti ai lavori sono soliti guardare. In altre parole, non ha alcuna utilità consultare il singolo run deterministico ad ogni nuova uscita del modello, ma occorre esaminare a fondo i prodotti probabilistici come quelli qui proposti e attendere che gli scenari calcolati acquistino, con il passare dei giorni, sempre maggior stabilità matematica e dunque anche sempre maggior credibilità prognostica.

Perché tutta questa incertezza? Per via delle caratteristiche fisiche della massa d’aria in arrivo sull’Europa: l’aria fredda continentale striscia, per così dire, al livello del suolo; deve pertanto superare tutte le asperità geografiche che vi si parano dinnanzi e deve altresì affrontare anche le irregolarità termiche del suolo stesso. Il flusso originario quindi, man mano che avanza, tende a subire importanti trasformazioni. Questi processi aumentano sensibilmente la frazione “caotica” dell’atmosfera, quella che sfugge ai calcoli della Fisica, e quindi rendono incerta la soluzione matematica. Il responso del modello è poco attendibile, la previsione a rischio.

Quindi, concludendo: la prossima settimana sarà lecito attendersi una fase fredda (freddo inteso come temperature sotto la media); quanto freddo arriverà? Esito al momento incerto; per quanto tempo? Esito al momento incerto; arriverà la neve e se si, dove? Esito incerto. Vi invitiamo pertanto a seguire costantemente il nostro sito dove cercheremo insieme di dipanare al meglio la matassa. In fondo è anche questa “suspense” a rendere la meteo interessante ed avvincente…

Luca Angelini