Freddo si o freddo no? I possibili "incidenti" di percorso

cicloOsservando l’evoluzione sinottica generale a livello emisferico si nota una, chiamiamola così, complicazione che sembra interporsi tra lo stato dell’atmosfera calcolato dai modelli numerici fino a 36-48 ore fa (tra l’Epifania e giovedì 7) e quanto invece sta emergendo dal ricalcolo attuale. Da scenari di possibile forte raffreddamento a carico di tutto il comparto euro-atlantico a partire da metà gennaio, si è passati infatti ad un evidente ridimensionamento, anche nell’ottica del metodo di ensemble.

Questo disturbo è da ricercarsi in quel vortice di bassa pressione al largo dell’America Centrale (vedi immagine satellitare a inizio articolo) che la NOAA sta monitorando quale soggetto sinottico a possibile evoluzione ciclonica con caratteristiche sub-tropicali.

uraLa traiettoria prevista dalla meteorologia tropicale per i prossimi giorni è riportata nella seconda figura: il percorso ad arco con attraversamento dell’oceano e avvicinamento al nord Africa a latitudini anche superiori ai 35°N (siamo all’altezza della Sicilia per intenderci) sembra interferire con lo stato dell’atmosfera previsto anche alle medie latitudini. L’interferenza potrebbe agire attraendo l’asse della discesa fredda polare più verso l’Atlantico, che verso l’Europa.

Ma anche l’approfondimento di questo ciclone, come sottolineano alla NOAA, è a sua volta molto incerto. E allora: incertezza nell’entità della discesa fredda, incertezza nella presenza o meno di un potente ciclone in risalita dai Tropici, potete capire che non è proprio il caso di gettarsi a capofitto in una qualsiasi prognosi a lunga scadenza. D’altra parte anche i saggi sanno che la prudenza è la virtù dei forti…. la… prudenza si appunto.

Luca Angelini

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