Freddo si o freddo no? Suspance a metà dicembre

Passano i giorni ma il nodo rimane ancora ben stretto nelle maglie di indagine dei modelli numerici, tra i quali nasce anche un interessante braccio di ferro sulla possibile soluzione. Una soluzione che, proprio come le equazioni che descrivono il comportamento futuro dell’atmosfera, non esiste e che pertanto necessita di procedimenti aggiuntivi per una interpretazione corretta dell’evoluzione.

Insomma, ribadiamo quanto chiaramente espresso in questo editoriale di qualche giorno fa, che ha riscosso grande successo pubblico: le tendenze a media e lunga scadenza rimangono il nervo scoperto della meteorologia con buona pace di tutti coloro che regolarmente si arrovellano sulle corse modellistiche più spinte cioè sul nulla.

Oggi dunque vi propongo un parallelo probabilistico con i modelli elaborati dai due migliori centri di calcolo al mondo, l’ECMWF inglese e il GFS americano. Per chi vuole approfondire, consiglio di consultare l’apposita pagina dedicata ai modelli di previsione.

Partiamo dal più blasonato e performante che, grazie alla sua impostazione numerica, risulta anche il più stabile, il modello inglese ECMWF (figura in alto, click per aprirla). Siamo a venerdì 16 dicembre e si nota una situazione generale simile all’attuale, con un campo di alta pressione che interessa l’Europa centrale e anche buona parte dell’Italia, il che farebbe propendere per un’ipotesi di tempo nel complesso stabile, con il freddo confinato sulla regione Balcanica. La probabilità di tale ipotesi è da non sottovalutare come possiamo constatare dai contenuti margini di errore (vedi scala colorata graduata).

Passiamo ora al modello americano GFS (immagine qui a fianco, click per aprirla): salta subito all’occhio la minor affidabilità complessiva dei campi fisici rappresentati, come si evince dagli elevati margini di incertezza (vedi scala colorata graduata). Il modello comunque propende per una posizione più appartata dell’alta pressione sull’Europa e una maggior penetrazione del freddo balcanico verso l’Italia.

Se questo è lo stato dell’arte attuale, non ci rimane che rimandare ancora una volta le nostre conclusioni. Vi aspetto ai prossimi aggiornamenti.

Luca Angelini

Freddo si o freddo no? Suspance a metà dicembre