
Ora certe pratiche deliranti (vedi scie chimiche e surrogati…) si trovano (quasi) solo sui Social, ma negli anni ’50-60 c’era davvero chi pensava realmente di poter modificare il clima a proprio piacimento. Nel 1958, in piena guerra fredda, si tentò di liberare le aree ghiacciate irrorandole con sostanze che diminuiscono l’effetto albedo, ovvero assorbono la radiazione solare; a tal proposito venne utilizzata della fuliggine. Lo scopo? Promuovere ad aree agricole zone altrimenti abbandonate a sé stesse. Un’altra pratica su quella di spargere sulle superfici dei laghi una pellicola chimica innocua ed insapore per impedire l’evaporazione dell’acqua ed averne così un maggior quantitativo a disposizione.
Qualcuno pensò addirittura di poter deviare un uragano grazie al calore sviluppato da enormi chiazze di greggio in combustione riversate in mare in alcuni punti cruciali, oppure gettare bombe ad idrogeno nei nuclei del cicloni tropicali per mandarli fuori asse. Le bombe idrogeno erano state pensate anche per spianare settori cruciali delle catene montuose, in modo da riorientare i flussi dei venti. A livello strategico c’era l’idea di chiudere con una diga lo stretto di Bering e pompare acqua calda alla corrente Kuroshivo nel nord Pacifico, al fine di fondere alcuni ghiacciai. Alcuni scienziati pensarono di utilizzare bombe nucleari per riorientare canali e corsi d’acqua. Il russo Chernkov propose di usare navicelle spaziali per costruire un anello di polvere di Potassio intorno alla Terra simile a quello di Saturno. In questo modo si sarebbe realizzato il sogno dell’eterna estate con notevoli progressi agricoli.
E’ triste pensare che solo 60 anni fa gli scienziati, i generali e i politici del mondo ragionassero in questi termini. Per fortuna da allora le campagne ambientaliste si sono moltiplicate e qualche risultato è stato ottenuto ma la natura passa ancora in secondo piano rispetto agli interessi economici. soprattutto delle nazioni più ricche.
Per saperne di più: Navarra-Pinchera – il Clima edito da Laterza
Report Luca Angelini