Fulmine dentro al rifugio: salvo per miracolo, l’impressionante racconto dei testimoni

Vi abbiamo appena aggiornato sui moltissimi fulmini scoccati nei cieli italiani durante il weekend. Ebbene, se creste e cime – come d’altra parte anche spiagge e litorali – sono ad alto rischio in caso di temporali, l’interno di un edificio costituisce solitamente un rifugio adeguato. Ma evidentemente non è stato così in un rifugio della val di Susa il Cà d’Asti, posto lungo il percorso di salita al Rocciamelone, in val di Susa. Il fatto accaduto intorno a mezzogiorno di sabato 27 luglio, quando nel rifugio si trovavano diversi atleti impegnati in una gara di corsa in montagna, la BEI K3, skyrace e ritiratisi nell’edificio proprio per il sopravvenuto maltempo.

Impressionante il racconto dei testimoni: “Eravamo nella stanza di ingresso al rifugio, con porte e finestre chiuse, quando un fulmine è entrato dentro colpendo un ragazzo spagnolo e uno dei volontari che si occupava del ristoro”. Lo skyrunner, come molti altri, aveva terminato la sua gara in vetta e “con calma e in sicurezza era poi sceso al rifugio”. Probabilmente il fulmine è entrato dentro attraverso la parte in ferro della struttura ed è arrivato fino al giovane che si trovava in piedi su una griglia metallica. “Ero lì a due metri, è stato impressionante: ho visto una fiammata blu seguita da un forte scoppio, simile al rumore di un petardo. In contemporanea il ragazzo ha urlato ed è caduto per terra. La folgore ha colpito lui è anche il giovane a fianco, gli ha preso la gamba, squarciandogli la scarpa. Subito dopo tutti si sono spostati nella sala ristorante e “abbiamo gettato i bastoncini”. Hanno fatto giusto in tempo per evitare un secondo fulmine, che questa volta non ha preso nessuno, ma ha centrato un paio di bacchette“.

L’incredibile storia ha avuto comunque un lieto fine: sia lo spagnolo che il volontario – prelevati con l’elisoccorso a fine temporale – sono stati sottoposti a visita medica e stanno bene, ma con un bello spavento in più e un paio di scarpe in meno.

Report Luca Angelini

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