
Tra i prodotti che utilizziamo quotidianamente per esaminare lo stato dell’atmosfera e predirne l’evoluzione futura c’è un set di carte che rappresenta l’andamento dei venti d’alta quota. Dovete sapere in particolare che c’è una fascia compresa tra 9 e 10 mila metri circa, ai limiti della tropopausa, dove si possono individuare autentici fiumi d’aria, fasce tubolari di venti molto forti dette correnti a getto.
Osservando queste carte abbiamo notato che nei prossimi giorni, in particolare all’inizio della prossima settimana, i cieli dell’Europa verranno attraversati da una autentica autostrada di vento lanciata ad oltre 300 chilometri orari da ovest verso est. L’asse di questa corrente si posizionerà intorno al 50° parallelo, passando grossomodo sulla verticale delle Isole Britanniche e poi della Mitteleuropa, appena a nord dell’arco alpino.
A parte i piloti d’aereo, che potrebbe sfruttare questo trampolino d’aria per ridurre tempi e consumi, a chi altro potrebbe interessare conoscere questo particolare?
Beh, certamente a tutti noi, visto che venti così forti in quota possono trasportare “momento”, ovvero possono avere riflessi anche nei bassi strati. Non sono esclusi per quei giorni venti di tempesta su mezza Europa. Una siffatta situazione può fornirci però elementi di prognosi ben più interessanti anche sul tempo di casa nostra: ad esempio ci possono suggerire che il contrasto tra la fascia anticiclonica subtropicale e il vortice polare sarà massimo. Non trovandoci oltre il 50° parallelo, quindi sotto copertura del vortice polare, questo vuole dire per noi ritrovarci l’alta pressione spalmata sopra come una autentica coperta scaccia inverno.
La prossima settimana in pratica si potrebbe presentare mite e secca su gran parte dei Paesi mediterranei, Italia compresa. Insomma, discorsi climatici a parte, sarebbe (o forse possiamo già dire “è”) l’ennesima conferma che per l’inverno questo proprio non è anno.
Luca Angelini
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