
E’ la prima volta nella storia delle rilevazioni strumentali che le calotte polari (entrambe, non solo quella artica), fanno registrare dati costantemente negativi per quanto riguarda l’estensione della banchisa. Sono gli effetti dell’onda lunga dovuta al rapido cambiamento climatico in atto, il quale trova proprio nelle aree polari il suo hot spot più evidente. La banchisa artica, in uscita dall’inverno boreale, fa misurare una superficie di 12,8 milioni di chilometri quadrati contro una media di 13,3 (periodo di riferimento 1979-2021). La banchisa antartica, in uscita dall’estate australe fa registrare un’estensione di 7,2 chilometri quadrati contro una media di 8,0. Questo deficit, come dicevamo, si protrae ininterrottamente da diversi mesi, viaggiando strettamente agganciato al contestuale rialzo globale delle temperature. Anche l’area antartica, che negli scorsi anni invece aveva mantenuto un comportamento in apparente controtendenza, sta mostrando evidenti segnali di sofferenza.
Fonte dati: NSIDC
Luca Angelini
