Ghiacciai alpini: troppo caldo, fusione in anticipo di un mese e mezzo

Tra la grave siccità invernale/primaverile e l’estate arrivata in anticipo, i ghiacciai alpini si trovano quest’anno in condizioni davvero critiche. L’ablazione estiva del ghiaccio, che solitamente a inizio giugno giace ancora sotto la neve invernale, è invece già in pieno svolgimento. Ghiaccio vivo che emerge e rimane esposto al sole anzitempo accelerando il suo processo di fusione come fossimo già a fine luglio. In media sull’arco alpino quest’anno è caduto il 60% di neve in meno rispetto alla norma climatologica.

Ad alta quota sono già stati segnalati crolli di seracchi (blocchi di ghiaccio) che mettono a rischio le vie alpinistiche; un recente crollo nel gruppo del Gran Combin (tra Svizzera e Valle d’Aosta) ha causato un incidente mortale che ha coinvolto alcune cordate. Sempre in Svizzera, nel Gruppo della Weissmies sopra Sass Grund, i sensori hanno segnalato l’imminente distacco di 90 mila metri cubi di ghiaccio dalla seraccata nord-ovest, lungo la via normale di salita che, per precauzione, è stata chiusa. Il caldo, dopo la frenata delle ultime ore, tornerà nuovamente a correre e si stima purtroppo che quest’anno avremo imponenti perdite di massa glaciale durante tutta l’estate. 

Luca Angelini