Giovedì 19 maggio: pioverà o non pioverà?

Prima entra, poi non entra e noi sempre al limite. Non stiamo parlando di chissà che, ma di un semplicissimo (si fa per dire) asse di saccatura in arrivo dal Canada. Un asse di saccatura è in sostanza una bassa pressione aperta, ossia inserita entro il flusso delle correnti principali, che ne fanno anche da guida.

Ebbene, esaminando le mappe rappresentanti la topografia della superficie isobarica di 500hPa, in altre parole la classica carta in quota, si nota una saccatura collegata al vortice polare ben piazzata sul mare del Labrador. La sua evoluzione rimane quasi stazionaria perchè le onde atmosferiche (cicloni e anticicloni) che seguono in direzione dell’Atlantico e quindi dell’Europa, sono molto sviluppate in lunghezza e pertanto si muovono molto lentamente, ma il bello viene ora.

Immaginatevi una palla ferma sul tavolo da biliardo, che viene “bocciata” da una seconda palla in rapido movimento perchè appena colpita da una stecca: ecco è quello che accadrà al nostro vortice parcheggiato sul Labrador, che lunedì verrà colpito da una seconda saccatura in uscita dal Canada e sarà così proiettato nel bel mezzo dell’Atlantico, in direzione dell’Europa.

Lo sblocco di questa situazione è dovuta ad una rapida accelerazione delle correnti perturbate principali in uscita dal continente nord Americano, che viene anche confermato da una evidente risalita dell’indice AO (compattamento della circolazione circumpolare).

In concreto questo nocciolo di bassa pressione pare destinato ad interessare anche l’Italia nella giornata di giovedì 19 maggio. Ora, se con la tempistica grossomodo ci siamo, con la traiettoria esatta di ingresso di questo minimo siamo invece in alto mare. Basti dare una semplice occhiata alla mappa che ho allegato in figura dove è in bella evidenza la lunga strisciata gialla proprio lungo il percorso intrapreso dal vortice. Questa “strisciata” ci indica valori di deviazione (incertezza) molto elevati, dunque prognosi molto incerta.

Prendendo per buono quest’ultimo scenario, potremmo dire che le nostre regioni settentrionali e quelle centrali sembrerebbero maggiormente interessate da eventuali fenomeni (rovesci e temporali), tuttavia prima di sciogliere la cosiddetta prognosi, dovremo attendere che queste incertezze “matematiche” si annullino e ci restituiscano un quadro più pulito e verosimile.

Ovviamente ci facciamo un nodo al fazzoletto, riproponendoci di tornare sull’argomento non appena l’evoluzione sarà più chiara per tutti.

Luca Angelini

Giovedì 19 maggio: pioverà o non pioverà?

 

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