Sono usciti i dati ufficiali raccolti ed elaborati dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima CNR, che ha anche curato la mappa qui sotto rappresentata. Già ad un primo sguardo non è difficile mettere a fuoco un dato incontrovertibile, quello che conferma le nostre sensazioni personali riguardo ad un mese di giugno davvero molto caldo.

+3.30°C rispetto alla media climatologica presa a riferimento dall’Istituto (1971-2000) è lo scarto medio di temperatura che ha caratterizzato l’andamento mensile sul suolo italiano, il secondo più caldo dall’inizio delle rilevazioni. Da notare che il mese più caldo in assoluto fu quello di giugno 2003, quando la stessa anomalia fece registrare un considerevole +4,80°C.
Scendendo nel dettaglio non cambia molto tra il giorno e la notte, ovvero tra la stessa anomalia calcolata per l’andamento delle temperature minime, +2,98°C (3° mese più caldo, il primo fu giugno 2003 con +4,29°C), e quello delle temperature massime, +3,62°C (2° mese più caldo, il primo fu sempre giugno 2003 con +5,31°C).

Andando ad analizzare lo stato pluviometrico, ci viene incontro la NOAA (l’Istituto per la meteorologia e il clima degli Stati Uniti) che ha curato la mappa qui sopra. Quello che si nota è un generale deficit pluviometrico (aree color rosso e marrone) che mette in evidenza una particolare anomalia soprattutto su regioni di nord-ovest, Triveneto, Toscana, Puglia, Sicilia e sud della Sardegna.
Luca Angelini
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