
Primi freddi di stagione in pieno gennaio: ma come siamo messi? E’ chiaro che qualcosa non va. Il pensiero vola subito ai foschi scenari ipotizzati dagli scienziati, occupati a studiare l’evoluzione del clima, eppure ad ogni autunno siamo tutti pronti ad aspettare la neve. Sono state addirittura emanate leggi in proposito, vedi quella che obbliga a circolare per sei mesi con pneumatici termici o con catene al seguito (in questo caso però emergono interessi trasversali dissociati da clima e meteo).
Ma allora, a conti fatti, a parte queste apparizioni fugaci, potremo mai rivedere un inverno degno di tale nome, anche in tempi di riscaldamento climatico galoppante? La risposta è, fortunatamente, affermativa, magari con frequenze minori rispetto al passato. Il “fortunatamente” sta ad indicare che per la natura, e anche per l’uomo, sarebbe cosa ottimale se ogni stagione facesse il suo corso, inverno compreso. Eppure proprio l’inverno è la stagione messa più delle altre a dura prova dalla mutata impostazione degli schemi meteorologici.
Si, perché Global Warming non significa solo 0,85°C in più rispetto al secolo scorso (il che già di suo è un dato non trascurabile), ma significa che tutto il resto dell’energia arrivata dal Sole e non adoperata per l’aumento della temperatura, viene utilizzata dal motore atmosferico in altri modi: leggi appunto mutamento degli schemi meteorologici ma anche, tanto per fare un esempio alla portata di tutti, aumentata frequenza delle ondate di calore estive e diminuzione invernale dei giorni con gelo.
La rapidità con la quale si stanno manifestando questi cambiamenti sono percepibili anche dall’occhio umano, che in inverno cerca la neve ma trova terra e sassi. L’uscita dalla precedente fase climatica, che nella metà dell’Ottocento vide protagonista l’apice della Piccola Era Glaciale (una sorta di mini glaciazione) è sempre più lontana. Da allora le temperature si sono messe a salire ovvio: ecco risolto l’arcano del clima che si riscalda, ma c’è anche dell’altro. Chi è nel mezzo della sua vita ha sicuramente un passato più freddo alle spalle che, seppur breve rispetto alle ere climatologiche, si fa comunque sentire.
Eppure anche oggi come allora è sempre il grande freddo a fare notizia da un Continente all’altro, anche oggi come nel passato si arriva a novembre e ci si aspetta, non dico la neve, ma almeno un po’ di freddo. Forse perché di tutto questo caldo ne abbiamo piene le tasche, forse perché la rarità incuriosisce e attira. Ma riusciremo mai ad accettare il fatto che negli inverni di domani il freddo e il gelo potranno davvero diventare merce sempre più rara?
Luca Angelini
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