
L’aumento delle precipitazioni nevose che si sta registrando negli ultimi anni in Groenlandia non è sufficiente a preservare il sottostante substrato glaciale. Questo perché la neve caduta non ha il tempo per trasformarsi in ghiaccio poiché fonde prima. Questo porta ad un bilancio di massa in negativo.
L’aumento dello spessore di neve in caso di precipitazioni viene perso quando la neve e il ghiaccio fondono e quando gli iceberg si staccano dai principali ghiacciai di sbocco della calotta glaciale. La differenza di queste variazioni di massa in un anno glaciologico (settembre-agosto) è chiamata bilancio di massa totale della calotta glaciale della Groenlandia. Complessivamente, sulla base dati rilevati dai satelliti ambientali della missione Grace, si può notare che nel periodo 2003-2011 la calotta glaciale della Groenlandia ha perso 234 km3 di acqua all’anno, corrispondenti a un contributo potenziale annuo all’aumento medio del livello del mare di 0,65mm ( Barletta et al. (2013 ). Un altro contributo di 0.28mm si aggiunto nei successivi anni monitorati (fino al 2018). Abbiamo parlato di contributo potenziale perché in realtà solo parte dell’acque di fusione raggiunge l’oceano, mentre la maggior parte rimane intrappolata nelle cavità del ghiaccio stesso.
Gli stessi dati mostrano che la maggior parte della perdita di ghiaccio si verifica lungo il bordo del continente, settori dove osservazioni indicano anche che il ghiaccio si sta assottigliando maggiormente. In pratica le fronti dei ghiacciai si stanno ritirando nei fiordi e sulla terraferma. Unico settore dove si rileva un leggero incremento della massa glaciale sui settori interni e centrali del plateau glaciale posto a quote elevate.
Fonte: Polar Portal – Monitoring Ice and Climate in the Artic
Report Luca Angelini